Buona sera a tutti lettori dell'Angolo!
Prima di darvi delucidazioni sul titolo, è bene scrivere questa piccola premessa: probabilmente con voi non ne ho mai parlato, ma una delle mie passioni più grandi, insieme alla lettura, è la scrittura. Non so perché non ve ne abbia mai parlato, ma ora è giunto il momento.
Non mi sono mai cimentato nello scrivere libri, perché penso sia una cosa veramente difficile (ma non impossibile!), ma comunque è un traguardo che mi piacerebbe raggiungere principalmente per me stesso, essendo questo un mio sogno; e tutto ciò che scrivo lo custodisco nel mio pc e nella mia pennetta USB fidata. Quasi raramente faccio leggere qualcosa che scrivo, chiunque che sia: né a mia madre né ad un amico. Probabilmente perché non credo di aver raggiunto ancora una maturità ed una preparazione tale per potermi definire scrittore e perché mi vergogno anche un po' (non del fatto che mi piace scrivere, ma perché non so come scrivo), non sapendo giudicarmi. Ma non voglio fare piagnistei.
Detto questo, sono qui perché un paio di mesi fa mi arriva un'email dalla casa editrice Harlequin Mondadori, invitandomi a partecipare ad una sorta di gioco: guardare uno spot pubblicitario e scrivere il finale della storia, seguendo queste indicazioni: "Gioca. Sorridi. Seduci. Sorprendi." I vari racconti sarebbero stati raccolti e messi a disposizione di chiunque, giusto per promuovere la fragranza.
Io ho deciso di cogliere la palla al balzo e in un'unica notte ho buttato giù il mio racconto. Prima di riportarvelo, però, ci tengo a dirvi di guardare il video, così da poter agevolare la lettura:
Il mio racconto
GIOCO D'AMORE
Un
sorriso malizioso addobba il viso della donna, mentre falsa il gesto.
La luce fioca che proviene dalla lampadina trema, e il buio piomba
sui due. Nel frattempo un mormorio di voci preoccupate di sottofondo
scandisce le loro azioni.
Un
brivido percorre le gambe e la schiena del biondo, che spalanca gli
occhi per capire cosa stia succedendo. È la donna a provocarlo,
facendogli piedino.
Entrambi
sono accecati dal buio, ma la cosa non sembra disturbare lei quanto
lui.
Sfilandogli
via il piede dalla gamba, in maniera molto lenta, l’uomo
rabbrividisce di piacere un’ultima volta, prima di sorridere.
Lo
stridio della sedia opposta gli fa capire che la donna sta per
alzarsi, così allunga la mano sul tavolino, cercando di afferrare
quella della sua rivale.
Riesce
a stringerle le dita fredde e lunghe.
–
Vai già via? – chiede in tono
di sfida.
–
No – risponde lei.
Il
suo tono di voce è malizioso, ma allo stesso tempo è freddo e
distaccato.
–
Continuiamo a giocare –
aggiunse lentamente, sfilando pian piano la mano dalla stretta
dell’uomo e alzandosi dalla sedia.
Intanto
le persone, intorno, continuano a mormorare, facendo piuttosto
chiasso, ma i due sembrano completamente estraniati da tutto ciò. A
loro, ora come ora, interessa soltanto l’intesa che sta andando
creandosi ed intensificandosi. Nient’altro.
Con
attenzione, la donna trova i pettorali dell’uomo. Lascia la mano
destra lì, come a proteggergli un capezzolo, mentre la sinistra
scorre dolcemente sul suo collo fino ad arrivare all’orecchio.
Massaggiandogli
il lobo, le labbra si avvicinano lentamente all’orecchio opposto.
L’uomo
riesce a sentire il suo respiro confondergli le idee. Il piacere è
alle stelle, e la voglia di unirsi a lei aumenta.
–
Così mi provochi – dice lui,
con la voce spezzata dalle emozioni.
Lei
si limita a sorridere, sapendo di mettere in difficoltà il biondo.
Entrambe le mani scorrono poi sulle nude e possenti spalle dell’uomo,
mentre lei si siede a cavalcioni sulle sue gambe. Il viso a pochi
millimetri di distanza.
Lei
è calma e sicura di sé nel mettere l’uomo non esattamente a
proprio agio. Il respiro di lui, invece, è affannoso e la donna
riesce a sentire il sapore del cocktail che stava sorseggiando pochi
minuti prima.
Anche
così vicini, non riescono a distinguere né forma né colori,
incombendo il buio ancora nella sala. Ormai le voci, che prima
facevano di sfondo, sono state completamente annullate. Il quadro di
sensualità e di piacere, adesso, raffigurava soltanto loro due.
L’uomo
sente le mani della rossa tirargli indietro la testa, e le labbra
inumidirgli il collo.
Così,
la donna, percorre dapprima il collo del biondo, per passare poi
all’orecchio sinistro e, infine alle labbra.
Si
baciano avidamente, come se quello dovesse essere l’ultimo bacio
per entrambi. Lui trova il coraggio di prenderle i fianchi, e di
stringerla con maggior forza al suo sesso.
I
polmoni bruciano ad entrambi dalla foga con cui le loro lingue si
intrecciano, quando la donna dai capelli rossi, ora a più che
stretto contatto con il suo avversario, gli prende una mano e
l’intima a stringerle un seno.
Adesso
la tensione sessuale è scoppiata, e l’uomo non desidera altro che
prendere la donna e portarla in un luogo decisamente più privato di
quello. Nonostante fossero completamente al buio, le persone attorno
sarebbero comunque riuscite a sentire i gemiti di piacere che
entrambi avrebbero emesso dalle labbra.
–
Fermiamoci – dice, infatti.
–
No – protesta la donna, e gli
si attacca nuovamente al collo.
Lui
non riesce a contestare che iniziano nuovamente a danzare in modo
convulsivo su quella piccola sedia.
Un
nuovo sorriso malizioso costeggia sulle labbra della rossa, sentendo
duro il sesso dell’uomo.
–
Ci siamo svegliati, eh? – dice
lei mordendogli le labbra.
–
Direi veramente di andare, ora –
contesta l’uomo con convinzione e malizia.
Lei
sembra non dargli ascolto. Non vuole muoversi da lì, sembra
aspettare qualcosa. Vuole continuare a provocare il biodo.
Mentre
continuano a baciarsi bramosamente, le mani dell’uomo trovano la
spalla della donna e, insieme, quella del vestito che la sta
fasciando. L’abbassa, lasciando liberi i seni. Adesso le sue mani,
doppie e larghe, le circondano il collo, intrappolate nei capelli
rossi e la stringe ancora verso di sé, sentendo il suo seno nudo sul
petto.
La
donna si stacca violentemente dal corpo scolpito dell’uomo. Si alza
dalle sue gambe, lasciando un vuoto.
–
Cosa fai? – chiede lui,
sorridendo curioso.
Di
tutta risposta, la donna sfila da una scarpa poggiata sul tavolino un
oggetto appuntito.
L’uomo
emette nuovamente un verso di piacere, mentre ora la rossa gli bacia
il collo.
Dopodiché
lei gli conficca la lama di ferro nella vena giugulare, lasciando
l’uomo sprizzare sangue.
Qualche
istante più tardi le luci si riaccendono, e la gente rimane
sconvolta nel vedere il cadavere in terra.
Non
c’è traccia invece della carnefice che, con nonchalance, è appena
rientrata nell’auto del suo mandante, incassando la quota
stabilita.
Se qualcuno ha da fare qualche critica, che si senta pure libero di farla!
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