martedì 7 aprile 2015

Recensione | Dio di illusioni di Donna Tartt

Titolo: Dio di illusioni
Serie: //
Autore: Donna Tartt
Editore: BUR Rizzoli Contemporanea
Prezzo: € 11,00
Pagine: 622

DONNA TARTT è nata a Greenwood, in Mississippi, e si è laureata al Bennington Colege. Dio di illusioni, il suo romanzo d’esordio, e Il piccolo amico sono diventati bestseller internazionali tradotti in 30 lingue, entrambi disponibili in BUR contemporanea. Il suo nuovo libro è Il cardellino, pubblicato da Rizzoli.

Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle regole accademiche imposte dall'università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un'élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alcol, droghe e sottili giochi erotici. Fino a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo.
Una storia folgorante di amicizia e complicità, amore e ossessione, colpa e follia, un romanzo di formazione che è stato uno dei più grandi casi editoriali degli anni Novanta.



La mia recensione di
Dio di illusioni

Leggere Dio di illusioni è stato come immergersi in una vasca piena di entusiasmo, sommerso del tutto, in quanto non c’è stato un momento che non mi abbia lasciato con il fiato sospeso.
Certo, c’è da ammettere che nelle prime pagine era possibile palpare un senso di pesantezza nello stile e nella storia in generale, ma non è stato affatto un acquisto vano, in quanto le sensazioni iniziali hanno, poi, abbandonato i miei pensieri per far posto allo stupore e alla meraviglia, entrambi dettati dallo stile della Tartt, magico ed infatuante. Uno stile capace di catapultarti all’interno del libro come se vivessi la vicenda in prima persona, facendoti affezionare ai protagonisti come se li conoscessi da una vita.
C’è anche da dire, a tal proposito, che la scrittrice si è molto dilungata di almeno 410 pagine. Sì, perché, analizzando la trama, è palese che si aggira solamente su un unico avvenimento, e sarebbe perfettamente potuta rientrare in uno scritto di sole 200 pagine circa. Il restante, la Tartt, ce le ha farcite di dettagli, caratteristiche psicofisiche dei personaggi e di descrizioni dettagliate di atmosfere uniche che solo Zafòn avrebbe saputo ricreare.
Tornando alla trama, la lettura si apre con la morte di uno dei personaggi principali: Bunny Corcoran. La Tartt, insomma, mette subito in chiaro le cose, rendendo, difatti, la vicenda principale già conosciuta.

Bunny studia greco all’Hampden College, nel Vermont, insieme ad Henry, Richard, Francis, Camilla e Charles. La lettura continua a ritroso, in quanto la Tartt ci spiegherà, sotto la voce narrante di Richard, uno dei personaggi principali, a ritroso gli avvenimenti che hanno poi causato la morte di Bunny, voluta proprio dal suo gruppo di amici.


“Ti ricordi quest’autunno, alla lezione di Julian, quando studiammo ciò che Platone chiama follia iniziatica? Bakcheia? estasi dionisiaca?”
“Sì” risposi, impaziente. Era tipico di Henry tirar fuori un simile argomento proprio ora.
“Be’, decidemmo di provare a raggiungerla.”
Per un attimo pensai di non aver capito bene. “Cosa?” chiesi.
“Ho detto che decidemmo di provare a compiere un baccanale.”
“E dài...”
“Davvero.”
Dio di illusioni, Donna Tartt [pagina 192]

E così fu. Forse la scena più lunga di tutta l’intera narrazione, ricca di colpi di scena, di enfasi e di entusiasmo. Una scena capace di portarti all’estasi, insieme ai personaggi. Il racconto di Henry mi ha conquistato dall’inizio alla fine. Ma non è durante questo baccanale che uccidono Bunny, cosa che avverrà più in la.
A scatenare la voglia di uno dei personaggi, e poi degli altri, a compiere tale omicidio, è proprio Bunny. C’è chi è d’accordo con la sua morte e chi, in maniera contraria, no. Tutti, però, sono d’accordo su un'unica credenza: Bunny spiffererà ciò che è accaduto quella notte durante il baccanale e l’assassinio di un contadino da loro commesso.
I cinque ragazzi escogitano maree di piani e, stando attenti a non lasciare tracce, finalmente riescono nel loro intento. Il corpo di Bunny, però, verrà ritrovato solamente una manciata di giorni dopo siccome ricoperto dalla neve.
Il vero colpo di scena che nessuno – o almeno io – non avrebbe mai immaginato avviene sul finale. La Tartt, insomma, ci aveva appianato la strada preannunciandoci la morte di Bunny, ma non ci aveva preparato a quella di un personaggio molto importante nella storia. Dopo tale avvenimento, purtroppo, i ragazzi perdono il rapporto che c’era prima e non si sentiranno più, perdendo completamente i contatti fra loro.

Dio di illusioni è un libro che ricorda, anche se molto vagamente, l’emozionante film L’attimo fuggente di Peter Weir, interpretato da un fantastico Robin Williams (film assolutamente consigliato che, personalmente, ho visto subito dopo la lettura del libro).

Una scenda del film L'attimo fuggente (Dead Poets Society), con Robin Williams

Il mio voto a questo libro è
Grandioso!


Adesso sta a voi lettori del blog, conoscete il libro? Avete letto altro di Donna Tartt? Io ho decisamente intenzione di farlo!
Lasciatemi un commento!

1 commento:

  1. Bellissima recensione! Leggerò a breve "Dio di illusioni" e spero di rivivere le mille emozioni che tu hai percepito con questo romanzo della Tartt :)

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