venerdì 10 aprile 2015

Recensione | Cercando Alaska di John Green

Titolo: Cercando Alaska
Serie: //
Autore: John Green
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 14,00
Pagine: 321


JOHN GREEN è il pluripremiato autore di romanzi in vetta alla classifica del New York Times. Tra i riconoscimenti ricevuti, la Printz Medal, il Printz Honor e l’Edgar Award. È stato per due volte finalista al LA Times Book Prize. Insieme al fratello Hank, ha confondato Vlogbrothers (youtube.com/vlogbrothers), uno dei canali video più seguiti al mondo. Potete seguire John su Twitter (@realjohngreen) e tumblr (fishingboatproceeds.tumblr.com) e sul suo sito ufficiale, johngreenbooks.com.
John vive con la sua famiglia a Indianpolis, Indiana.
È tra le cento persone più influenti al mondo del 2015 secondo il TIMEMagazine.

Miles Halter, solitario collezionista di Ultime parole Famose, lascia la tranquilla vita di casa per cercare il suo Grande Forse a Culver Creek, una prestigiosa scuola in Alabama. Qui conosce Alaska. Brillante, buffa, svitata, imprevedibile e molto sexy, per Miles diventa un enigma, un pensiero fisso, una magnifica ossessione.

La mia recensione di
Cercando Alaska

Cercando Alaska è un romanzo che, all'interno, contiene di tutto e di più. A tratti intrigante, a tratti sensuale e a tratti metaforico, si basa su due principi fondamentali: sulla domanda Come farò ad uscire da questo labirinto? e sulla ricerca del Grande Forse.

Partiamo dal principio: Miles Halter, appassionato sfrenato di ultime parole, stanco della sua vita monotona e senza amici del Florida, si trasferisce a Culver Creek, un college in Alabama, alla ricerca del suo Grande Forse (Vado a cercare un Grande Forse furono le ultime parole di Francois Rebelais). Grazie a questo spostamento, Miles riesce a farsi, proprio come lui voleva, una nuova vita. Nuovi amici, nuovi professori, nuove aree, esperienze e amori. 

Compagni di sbronze, fumate e scherzi del nuovo arrivato a Culver Creek sono il Colonnello (Chip), Takumi, Lara ed Alaska Young, vera e propria protagonista del romanzo. Ogni singolo personaggio ha una storia dietro che verrà raccontata in un momento di svago, ma che sarà comunque molto toccante e, per certi versi, abbastanza triste. 

Ricco di colpi di scena e di sensualità, il romanzo procede come un countdown fino alla fatidica notte in cui accade tutto l’ambaradan, per poi proseguire con la narrazione giorno dopo giorno dopo giorno. 
Essendo la narrazione in prima persona vediamo tutto sotto un unico punto di vista, per certi versi innocente ed ingenuo, di Miles. Il ragazzo, non so se purtroppo o per fortuna, si innamora giorno dopo giorno sempre più di Alaska, una delle sue prime esperienze. Miles, che da perfettino figlio di una famiglia benestante, vive ogni giorno come se fosse l’ultimo, fregandosene dei reclami e delle punizioni, rischiando ogni attimo. Tutto ciò gli è stato insegnato in parte dal Colonnello, e in parte da Alaska che, proprio come Miles, vive a ritmo di Carpe Diem e non ha paura delle conseguenze. 

Cercando Alaska (come Dio di illusioniqui la recensione) è una lettura che mi ha ricordato molto lo sfondo del film L’attimo fuggente. Sarà stato per la descrizione delle aule, dei corridoi e delle stanze di Culver Creek, o forse a causa della somiglianza dei personaggi di Green con quelli del film, tanto intelligenti quanto rischiosi, sempre alla ricerca di quel brivido che li porti alla meraviglia.




L’uomo vuole avere delle certezze. Non riesce a sopportare l’idea che la morte sia un nero e immenso nulla, il pensiero che i suoi cari non esistano più, e tanto meno può immaginare se stesso come non esistente. Conclusi affermando che l’uomo crede nell’aldilà perché non ha la forza di crederci
Cercando Alaska, John Green




È chiaro che la profondità dei pensieri di Miles mi abbia lasciato del tutto con il fiato mozzato. 
Ancora una volta Green riesce a dare importanza ai problemi adolescenziali, che anche se piccoli, agli occhi dei ragazzi sono abnormi, con uno stile senza pretese, semplice e scorrevole. Come nel caso di Colpa delle stelle (qui la mia recensione) farei un applauso a John Green perché, davvero, se lo merita!

Il mio voto a questo libro è
Grandioso!

E voi? Avete letto Cercando Alaska?
Fatemelo sapere in un commento!

1 commento:

 

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